Guida di Dubai
DOVE SI TROVA DUBAI
Si sente spesso parlare di Dubai: oramai l’attenzione dei mass media, dei tour operator e delle agenzie di viaggio, è calamitata da questa grande città che ogni anno attrae milioni di visitatori. E non solo turisti: Dubai è oggi anche meta di business e di investimenti immobiliari. Alle aziende straniere Dubai interessa per la sua posizione strategica di “apertura” ai mercati internazionali dell’estremo oriente.
Sono molti coloro che scelgono Dubai non solo come destinazione delle proprie vacanze, ma anche come città di residenza per vivere e lavorare.
Se sono davvero tanti coloro che riconoscono in Dubai una città da vivere e scoprire, è altrettanto vero che numerosi sono coloro che non sanno dove si trova Dubai.
Cerchiamo di localizzare sulla mappa dove si trova:
Dubai si trova in Asia, nella punta estrema della penisola arabica. Gli Emirati Arabi Uniti (di cui Dubai fa parte) confinano a sud – est con l’Oman, a ovest con l’Arabia Saudita. Si affaccia sul Golfo Persico. Una posizione geografica felice quella di Dubai perché il clima arido sub-tropicale (con picchi di 45 ° e oltre durante i mesi di luglio e agosto) è mitigato dalla vicinanza al mare: rispetto all’interno desertico, a Dubai, le alte temperature sono meglio sopportabili. D’inverno poi, le temperature sono più basse ma comunque si aggirano intorno ai 22 °.
Dal punto di vista geopolitico la città di Dubai prende il nome dall’Emirato omonimo che insieme agli altri sei formano gli Emirati Arabi Uniti. Il territorio è pianeggiante e quasi interamente occupato dal deserto sabbioso tipico e diverso rispetto agli altri Emirati dove invece il deserto è più ciottoloso. La prevalente sabbiosità rende, dunque, il deserto di Dubai ricco di dune, molto caratteristiche e tali da delineare un paesaggio unico ricco anche di vegetazione e fauna tipica.
LA GEOGRAFIA DI DUBAI
Della Federazione degli Emirati Arabi, Dubai è il secondo emirato per estensione dopo Abu Dhabi: 4.000 km quadrati circa collocati tra costa e deserto arabico. Proseguendo dalla costa verso l’interno, il territorio s’inasprisce fino a quando la sabbia del deserto lascia spazio alle montagne occidentali di Hajjar – che proseguono e si sviluppano nell’Oman – dove il profilo orografico è ovviamente arido, roccioso e frastagliato dal momento che alcune vette arrivano a 1.300 metri circa. L’emirato di Dubai confina con Abu Dhabi a sud, Sharjah nel nord-est e con il golfo Persico lungo tutta la sua costa occidentale.
Le coste sono frastagliate con fondali bassi, scogliere coralline e isole. Si sviluppano per circa 1300 chilometri. Rigogliose palme colorano di verde le infinite spiagge che si affacciano sul mare del Golfo Arabico. Agli arcipelaghi e alle isole naturali si affiancano, testimoniando il grande sviluppo infrastrutturale e turistico che questa città sta vivendo da qualche decennio a questa parte, le isole artificiali dell’arcipelago The World: a 4 chilometri dalla costa sorgono 300 isole, a distanza media di 100 metri circa l’una dall’altra, risultato di migliaia di tonnellate di pietre e milioni di metri cubi di sabbia dragati dalle acque costiere. Non a caso l’arcipelago prende il nome di The World, perché le isole sono state disposte in modo che dall’alto somiglino a un planisfero con i suoi continenti.
Ricca è anche la biodiversità naturalistica: alberi tipici sono la palma da dattero, l’eucalipto e il neem. Il deserto è ricco di specie animali come la iena striata, il caracal e la volpe del deserto. La biodiversità marina conta più di 300 specie tra cui tartarughe, coralli, delfini, balene, squali e meduse.
Il clima è arido, desertico e sub – tropicale: i mesi più caldi sono luglio e agosto ma la stagione estiva comincia ad aprile e termina a novembre, con temperature sempre al di sopra dei 30° e con picchi fino a 45°. Alle alte temperature si affianca l’umidità che rende afosa l’aria. L’inverno, dunque, dura pochissimi mesi ed è caratterizzato da temperature miti (minime medie di 15 °) e poche piogge (ma concentrate e violente); addirittura, complici i venti desertici, la temperatura può aumentare, seppure per brevi periodi, anche d’inverno arrivando a 30 °.
La città ha una superficie di appena 35 km quadrati a cui si aggiungono le estensioni artificiali di Palm Islands, le tre isole antistanti Dubai – Palm Jumeirah, Jebel Ali e Palma Deira – che ospitano unità abitative, alberghi, parchi e servizi di intrattenimento per i turisti.
La singolare conformazione fisica di Dubai è determinata anche da una caratteristica fisico – geografica: il Creek, un’insenatura d’acqua marina che si spinge fino all’interno della città per circa 9,5 miglia separando la città in due ambiti – Bur Dubai a ovest e Deira a est. Il canale è percorribile con il dhow, la tipica imbarcazione locale a bordo della quale, in un paio d’ore, è possibile godere di un singolare panorama di tutta la città. Di sera, poi, vedere la città illuminata è uno spettacolo davvero mozzafiato.
Con riferimento alla geografia politica di questo territorio, l’emirato di Dubai è secondo solo ad Abu Dhabi, il quale è primo per estensione territoriale, peso demografico, rilevanza economica e ovviamente politica visto che il presidente degli Emirati Arabi è l’emiro di Abu Dhabi e quello di Dubai è primo ministro e vicepresidente.
Oggi la popolazione di Dubai conta più di due milioni e mezzo di abitanti. È grazie al boom economico ed edilizio, che la popolazione negli ultimi anni ha quintuplicato la sua numerosità grazie ai moltissimi stranieri di origine prevalentemente mediorientale (Egitto, Palestina, Iran ma anche Pakistan, India e Filippine) che oggi rappresentano la maggiore forza lavoro. Oggi Dubai è il più popoloso dei sette emirati anche grazie ai flussi provenienti dall’occidente aumentati a un ritmo del 6,3% all’anno.
Ampliando l’orizzonte geopolitico a tutta la regione mediorientale, Dubai si caratterizza per il rispetto della libertà religiosa e per il rispetto delle pari opportunità. C’è molta attenzione agli aspetti sociali e l’istruzione rappresenta il primo capitolo di spesa federale essendo anche gratuita per tutti i cittadini. A fare da contraltare a questi grandi risultati in termini di equità sociale, abbiamo ancora una significativa censura dei media con particolare riguardo a polemiche e offese alla famiglia reale o ai componenti del governo.
Dubai è ricca di risorse naturali, in particolare gas e petrolio anche se negli ultimi anni il governo ha avviato un’intelligente politica di diversificazione economica per evitare l’eccessiva dipendenza da un’unica risorsa. Moltissimi investimenti sono stati dirottati verso l’edilizia, le infrastrutture, i servizi (oggi rappresentano il 4% del Pil) e in particolar modo quelli turistici; all’avanguardia anche la green economy grazie allo sviluppo delle energie pulite e al loro impiego nell’attività manifatturiera; proprio l’aumentato fabbisogno energetico grazie all’espansione produttiva, ha determinato l’avvio di un programma energetico che faccia uso di fonti rinnovabili e anche di fonti nucleari. La prima centrale nucleare dovrebbe essere operativa dal 2017 grazie alla collaborazione con la coreana Kepco.
Con riferimento alla geografia dei trasporti, Dubai presenta un’efficiente e moderna rete stradale e autostradale. Sheyk AlZayed Road è la principale autostrada a sei corsie che attraversa la città. Altre strade (Emirates Road, Dubai – Hatta Highway, Dubai – Al habab Road, Oud Metha Road) connettono la città con l’interno. La viabilità cittadina conta altre infrastrutture importanti di collegamento tra la parte orientale e quella occidentale della città, come il ponte Al Maktoum e Al Garhoud, il tunnel Al Shindagha e il Floating Bridge.
Anche la rete di servizi metropolitani è molto capillare ed efficiente: conta due linee, 49 stazioni delle quali 11 sono sotterranee. La rete urbana di autobus è molto estesa e comprende anche i bus fluviali che in poco tempo collegano rapidamente le due sponde del Creek. Anche gli autobus extraurbani mettono in connessione la città con territori interni. Molti sono anche i taxi, il mezzo di trasporto preferito dai turisti per visitare la città in lungo e in largo. L’aeroporto internazionale di Dubai è il più grande e importante del Medio Oriente. È il settimo aeroporto più trafficato per flussi di passeggeri. Ogni anno aumentano sempre di più e solo nel 2013 sono stati contati circa 66,5 milioni di passeggeri. I due porti commerciali di Dubai, Rashid e Jebel Ali, sono tra i più importanti del medio oriente. Jebel Ali è un porto artificiale, il più grande del mondo grazie agli intensi traffici commerciali.
LA STORIA DI DUBAI
Sebbene Dubai dia l’idea di essere una metropoli moderna e cosmopolita, in realtà ha una storia antichissima che affonda le sue radici millenni e millenni addietro.
Alcuni reperti archeologici testimoniano un insediamento che risale addirittura al 3000 a.C., ma è dal XVI secolo in poi, con l’impulso dato dal commercio e dalle rotte mercantili internazionali che Dubai acquisisce sempre maggiore importanza fino a diventare, nel 1870 circa, il porto principale della costa del Golfo. Furono i portoghesi, a cui seguirono i francesi, gli olandesi e gli inglesi, a interessarsi alle fiorenti rotte commerciali che di qui passavano e arrivavano fino in India.
Nel 1894 lo sceicco Maktoum bin Hasher dichiara la città porto franco e da qui in poi che lo sviluppo commerciale internazionale di questa città diventa sempre più propulsivo. Approfittando dell’innalzamento delle tasse portuali in alcuni porti dell’Iran, lo sceicco regnante avviò un piano economico strategico capace di attrarre in poco tempo commercianti arabi e persiani. La città divenne un vero e proprio paradiso fiscale e la popolazione aumentò rapidamente toccando i 10.000 abitanti.
Fu anche grazie alla scoperta dei giacimenti di petrolio (1966) e alle successive storiche tappe dell’indipendenza degli Emirati Arabi (nel 1971 nasce la Dubai Union House) che arriviamo oggi alla Dubai che conosciamo, come una delle metropoli più vivaci della storia contemporanea.
Ne ha fatta di strada Dubai i cui suq (i tipici mercati arabi) erano già noti alla fine del XIX secolo, Dubai che ha vissuto anni bui tra la crisi del 1929 e la fine della seconda Guerra Mondiale, ma la cui crescita commerciale, in fondo, non ha conosciuto sosta tra perle (nel 1900 il 95% dell’economia del golfo era costituito proprio dalle perle), oro e poi petrolio.
Dopo la scoperta dei primi giacimenti (nel 1966) fu dal 1969 in poi che cominciano le esportazioni, proprio negli anni in cui l’Inghilterra annuncia il proprio ritiro dalla regione dopo secoli di interesse nei confronti di questo territorio nel Golfo Persico, per la sua posizione strategica sulla rotta per la via delle Indie.
Significativa per la storia di questa città è la nascita degli Emirati Arabi Uniti nel 1971, quando i due sovrani di Abu Dhabi e di Dubai, formarono un’unione fra i due emirati, alla quale aderirono in data 2 dicembre altri quattro emirati grazie all’entrata nella Confederazione che fu firmata a Palazzo Guesthouse proprio a Dubai.
È proprio la complessa storia di fondazione degli Emirati Arabi Uniti che rende le vicende storico – culturali di questo paese uniche e ci fanno comprendere come oggi nello scenario internazionale essi rappresentino un tassello importante.
Una volta acquisita l’indipendenza dalla British Colonial Rule (ovvero l’Autorità Coloniale Britannica) si giunse all’unificazione di sei emirati (Ajman, Fujaira, Sharja, Umm al-Qaywayni e i due già citati Abu Dhabi e Dubai), caso unico nel mondo arabo di organizzazione in un sistema federale di monarchie ereditarie assolute. L’anno successivo l’unione fu completata con l’ingresso del settimo Emirato, Ras Al Khaimah.
Ed è proprio il 2 dicembre che ricorre la celebrazione della nascita dell’Unione e pertanto è festa nazionale e non è difficile immaginare che è una festa molto sentita qui.
E qualora vi trovaste proprio a Dubai in occasione del 2 dicembre, potrete assistere a una giornata di celebrazione dell’orgoglio nazionale: scuole e uffici pubblici saranno chiusi mentre si potrà assistere a sfilate per le strade della città, gruppi di danzatori, parate delle forze armate, spettacoli pirotecnici; suggestivo sarà lo spettacolo che si presenterà ai vostri occhi e che vi permetterà di conoscere ulteriormente la grande storia e civiltà di questo Paese.
Un’altra tappa importante nella storia contemporanea di questa città, che da sempre ha rappresentato il crocevia tra Europa ed estremo Oriente, è data dalla morte dello sceicco Rashid (1990) e dalla successione di suo figlio che continua la lungimirante e strategica politica di espansione anche al turismo e soprattutto di attrazione degli investimenti esteri.
Precedentemente la città aveva vissuto tappe importanti per il suo sviluppo internazionale (come ad esempio nel 1979 l’apertura del porto di Jebel Ali e del Dubai World Trade Center) ma è negli anni novanta/duemila che si gettano le basi per ambiziosi e mai altrove realizzati progetti (la Torre Burj Khalifa, le 200 isole artificiali).
Oggi Dubai conta un milione e 300 mila abitanti e stando ad alcuni dati del Sole24 ore, meno del 10% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) deriva dal petrolio, essendo la sua principale fonte di ricchezza la zona economica di Jebel Ali ove si trovano il porto e l’aeroporto.
Oggi Dubai è una metropoli interculturale che tra tradizione e modernità, mescola antiche culture arabe con costruzioni innovative e tecnologie avanzate, grattacieli al sapore di spezie orientali rendono questa città unica, che merita almeno una volta nella vita una visita.
Una città magica, la cui atmosfera non si limita solo a hotel di lusso e ai magnificenti centri commerciali, ma che è proprio il risultato della sua immensa e ricca storia e della cultura araba di cortesia e ospitalità che conquista immediatamente il turista per la sua genuinità e per la sua lunga tradizione.
La storia contemporanea ci “consegna” Dubai come una delle principali mete turistiche dei flussi internazionali, avendo vissuto negli ultimi due decenni un impulso in tal senso da parte di una politica di sviluppo anche immobiliare. Moltissimi gli investitori internazionali che hanno contribuito alla nascita di una vera e propria edilizia turistica offrendo ai visitatori ville, appartamenti, hotel di lusso dotati di tutti i comfort, spiagge attrezzate con ogni tipologia di servizio. Un caso “clamoroso e innovativo” come viene definito nel Rapporto sul turismo 2008 – 2009, quello di Dubai che ha fatto del turismo il settore chiave per la crescita, impegnando notevoli risorse per la realizzazione di infrastrutture senza eguali nel mondo: basti pensare alle Dubai’s Palm Islands che hanno dato vita a ulteriori 60 chilometri di costa.
E dal punto di vista turistico la città è sempre in fermento e oggi tale da offrire intrattenimento turistico originale e innovativo: basti pensare a Ski Dubai, una pista artificiale con una temperatura di 2 gradi sotto lo zero e tale da ospitare fino a 1500 sciatori.
Oltre agli investimenti nell’edilizia e nelle infrastrutture turistiche, ciò che ha contribuito all’espansione di questa città, è stata anche la costituzione, nel 2000, della Internet City, prima zona nel mondo per il libero commercio elettronico. Ciò ha determinato che Dubai “ospitasse” società del calibro di Microsoft, Ibm, Google, Intel, Samsung e così via. Sulla scia di questa esperienza di successo, nel 2006 si è dato vita all’area Dubai Media City URL, polo strategico nel settore delle comunicazioni.
Una città turistica internazionale e sede di importanti commerci marittimi e tecnologicamente avanzata: è questa oggi Dubai, la cui storia si “legge” sul territorio, nell’area di Bastakya, il centro storico, dove è possibile visitare il più antico edificio della città, il Forte di Al Fahidi, costruito nel 1787 e che oggi ospita il Museo di Dubai. Imponente costruzione che si affaccia sul Golfo Persico, il Forte è simbolo di una storia lunga secoli ma che ha “trasformato” un avamposto desertico conosciuto per la coltivazione delle perle abitato da tribù beduine in una città multiculturale e moderna.
DOCUMENTI NECESSARI
Per i cittadini italiani che si recano negli Emirati Arabi per turismo è sufficiente avere il passaporto, con validità residua minima di sei mesi. Infatti recentemente è stato eliminato anche il visto che si faceva all’arrivo in uno degli aeroporti degli Emirati. Scopri di più sulle formalità burocratiche.
COME ARRIVARE A DUBAI
In aereo
Dall’Italia occorrono circa 6 ore di volo per raggiungere Dubai; la compagnia che effettua i collegamenti fra il Dubai International Airport e le principali città italiane è Emirates.
Attualmente, sono collegate direttamente con l’aeroporto di Dubai con uno o più voli giornalieri Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia Marco Polo. Dal 3 novembre anche Bologna può vantare un volo diretto per Dubai.
Oltre alle tre città italiane, Emirates collega circa 150 città in tutto il mondo al Dubai International Airport.
Per quanto riguarda i mezzi, da Milano Malpensa è possibile raggiungere Dubai a bordo del modernissimo Airbus A380, al momento il più grande aereo al mondo e anche uno dei più lussuosi, dotato di Shower Spa (con prodotti a marchio Bulgari e Timeless SPA), lounge bar, suite privata, oltre a un eccellente livello della cucina, servizio wi-fi e ice (ampio catalogo di programmi tv e film on demand con oltre 2000 titoli a disposizione).
Oltreché con l’A380, Dubai si raggiunge anche tramite il Boeing 777 che, sebbene non sia al livello dell’A380 è un velivolo altamente tecnologico e largamente presente nella flotta di Emirates: fra i servizi offerti, anche qui sono disponibili delle suite private e il sistema di intrattenimento.
È possibile, infine, scegliere fra tre tipologie di comfort: l’entry level è la economy class che offre connessione wi-fi, la programmazione di ice, mascotte e attività per i più piccoli. In aggiunta, in business class potrete reclinare completamente i vostri sedili e, sull’A380, accedere al lounge bar.
Il top gamma del comfort è ovviamente la first class che, nell’A380, significa accedere alla shower Spa, al lounge bar e alla propria suite privata (quest’ultima presente anche nel Boeing 777).
L’arrivo, per tutti i voli di Emirates, al Dubai International Airport (DXB) è al terminal n. 3: da qui, i viaggiatori business e first class possono raggiungere la città con il servizio – incluso nel biglietto – di transfer con auto privata e chaffeur, da prenotare almeno 48 ore prima dell’arrivo. Il servizio è disponibile anche per il ritorno, con collegamento diretto albergo (o qualsiasi altro posto, come ristorante, musei, club privati,…) e terminal 3. Il terminal 3 è collegato direttamente con il terminal 1, il principale del Dubai International Airport; l’area interna dell’aeroporto è tax-free, anche se i prezzi della merce in vendita sono uguali se non più cari di quelli applicati nei mall e nei negozi della città, vanificando di fatto la convenienza del tax-free. Fra le cose più economiche in vendita, ci sono senz’altro gli alcolici sui quali però grava una restrizione quantitativa di acquisto (massimo 4 litri o 2 cartoni di birra).
Per gli altri, è possibile raggiungere il centro città in metropolitana (soluzione più efficiente), usando la linea rossa che arriva direttamente al terminal numero 3, oppure prendendo un taxi (corse a partire da 25 AED) o un autobus.
Dubai ha un secondo aeroporto, l’Al Maktoum International Airport (Dubai World Central, DWC), che dal 2013 è operativo anche per i passeggeri. Qui arrivano molti voli low cost (come quelli di Wizzair) e, fra i progetti futuri, c’è l’idea di renderlo l’aeroporto più grande al mondo.
Altre soluzioni di viaggio per raggiungere Dubai in aereo prevedono l’atterraggio nelle vicine Sharjah (Sharjah International Airport, SHJ) e ad Abu Dhabi (Abu Dhabi International Airport AUH): nel primo caso, ci sono voli, in partenza da Milano, che fanno scalo a Doha e portano a Sharjah in circa 10 ore di viaggio. Da Sharjah a Dubai ci vogliono poi circa 30 minuti di auto, senza traffico, cosa praticamente impossibile da queste parti: per questo il tempo di collegamento sale ad almeno un’ora e mezza o due, in condizioni di normale congestione veicolare; se invece si atterra ad Abu Dhabi, ci sono voli da Roma e Milano senza scali e, in circa 6 ore e mezza di volo con la compagnia Ethiad o Alitalia, porta nella capitale degli Emirati. Da qui, Dubai dista 2 ore circa di auto.
In crociera
Dubai si trova sulla costa, quindi è facilmente raggiungibile anche via mare e offre inoltre lo spunto per numerose escursioni ed attività marittime sul Golfo Persico.
C’è chi preferisce darsi all’avventura e pagare per un passaggio sulle navi cargo, ma la maggioranza preferiscono raggiungere Dubai con una crociera.
Tutti i principali operatori italiani e internazionali (Grimaldi Lines, MSC, Costa Crociere, Royal Caribbean, Virgin Holidays) nel settore delle crociere propongono crociere nel Golfo Persico e negli Emirati Arabi che fanno tappa anche a Dubai. Fra i tour più suggestivi ci sono quelli che toccano gli Emirati Arabi, compresi Dubai e Abu Dhabi, il Bahrein e l’Oman.
La comodità di raggiungere Dubai con una crociera è sicuramente quella che l’escursione è organizzata completamente e, quindi, non c’è che da godersi la bellezza della città, anche se è possibile “staccarsi” dal gruppo e visitare la città in autonomia. In genere, si deve però scegliere se dedicare la giornata di sbarco a Dubai a un tour tradizionale dei monumenti e dei templi dello shopping oppure se sperimentare esperienze più particolari, come il safari nel deserto, ad esempio.
Il pacchetto della crociera solitamente comprende – all’andata – il volo dall’Italia e trasferimento dall’aeroporto di scalo al porto per l’imbarco; la crociera (7 giorni, mediamente); al ritorno, il trasferimento e il volo per l’Italia. Il prezzo della crociera dipende sia dal periodo scelto che dalla cabina prenotata; per chi cercasse un buon risparmio, muoversi per tempo sarà sicuramente un’ottima idea.
Terra
Dubai è una città molto congestionata, quindi è sconsigliabile muoversi all’interno con l’auto. Ciò, tuttavia, non significa che non sia comodo utilizzare l’auto per muoversi negli Emirati Arabi che, essendo molto piccoli, sono facilmente percorribili in auto; inoltre, viaggiare in auto è una soluzione anche economica, visti i prezzi accessibili per la benzina e dei pedaggi.
< Per passare i confini può essere richiesto un documento valido di autorizzazione dal Paese da cui si esce e, alla dogana, ne viene rilasciato uno per l’accesso (dall’Oman, per esempio, è il OMR3); per il noleggio di un’auto a Dubai occorre essere in possesso della patente internazionale e l’auto deve essere assicurata. La segnaletica stradale è disponibile anche in lingua inglese e, viaggiando su autostrade, è possibile che sia richiesto il pagamento di un pedaggio (salik).
Principali quartieri
Dubai è divisa dal Creek, il fiume che da sempre ha creato le condizioni dapprima per lo stanziamento e poi per l’evoluzione della civiltà a Dubai.
Attorno al Creek sono sorti i principali quartieri della città: Deira, oggi cuore pulsante dei souk e custode della parte più tradizionale della città, è stata il centro commerciale e di affari; anche Bur Dubai è molto tradizionale, ospitando al proprio interno il centro amministrativo e conservando le bellissime torri del vento; Jumeraih è molto turistica, con la sua posizione strategica sul mare, mentre la vicina Satwa sta vivendo un momento di trasformazione dalla tradizione alla modernità.
La zona più meridionale di Dubai, Umm Suqueim è, invece, quella che ospita i migliori alberghi della città, come il Burj-Al-Arab: il lusso di Dubai si concentra qui.
Shopping a Dubai
Dubai si è affermata con incontrastabile certezza come miglior piazza dello shopping al mondo: non è un caso se qui gli shopping mall non siano dei semplici centri commerciali, ma dei veri e propri monumenti allo shopping e all’intrattenimento.
Qui troviamo il centro commerciale più grande al mondo, il Dubai Mall, con le sue fontane musicali e suoi spazi intrattenimento dedicati ai più piccoli, ma anche il Mall of Emirates che ha al suo interno lo straordinario Ski Dubai, la pista con neve artificiale più grande (ed emozionante!) al mondo.
Non mancano poi le esperienze di shopping tradizionale nei souk, principalmente collocati a Deira.
Cucina araba
I Paesi del Medio Oriente (cui Dubai appartiene), così come quelli della zona nordica dell’Africa sono nei secoli arrivati a comporre quella che è chiamata oggi cucina araba, una tradizione culinaria che fa delle spezie, della frutta secca, dei legumi e dei cereali i suoi punti di forza.
Dubai, vuoi per la sua posizione strategica, vuoi per il ricco via vai di popolazioni nel tempo, ha sviluppato una cucina particolare, fatta di una piacevole unione di piatti arabi, ma anche iraniani e asiatici.
Forse anche per questo, oggi, Dubai vanta una ricca tradizione di piatti unici e assolutamente invitanti che stanno contribuendo ad affermare Dubai come meta leader nel campo enogastronomico a livello mondiale.
Fra i piatti tipici della cucina araba troviamo i falafel, delle ottime polpettine di ceci o fave che oggi sono molto in voga negli street food e anche per chi vuole preparare dei cibi etnici home-made.
Sono composte da legumi, cipolla, aglio, prezzemolo tritato e cumino amalgamati insieme e poi soffritti. Possono essere consumati da soli, ad esempio come antipasto, oppure come ripieno per la pita o accompagnati da verdure.
La pita, appunto, è un altro piatto tipico del Medio Oriente: si tratta di un pane a forma rotonda lievitato, realizzato con farina di grano; la pita ben si presta a essere farcita con l’hummus, una gustosa crema a base di ceci e tahin, che può anche fare da accompagnamento ai falafel o a un piatto di verdure crude.
Sempre a base di legumi, possiamo citare il ful (noto anche come ragù di fagioli) e il ful medames, fagioli cucinati con aglio, adottati dalla tradizione culinaria egiziana; possiamo sicuramente ricordare il koshari, primo piatto composto da riso e legumi, e la molokheia, zuppa a base di erbe.
Passando ora a piatti ben più complessi e saporiti, vediamo insieme quelli a base di carne: al harees è una sorta di spezzatino a base di carne di agnello e di crema di grano; per rendere il tutto più piacevole, si accompagna il piatto con del pane.
Sempre la carne d’agnello è la protagonista del ghuzi, un piatto che sul riso e sulle noci propone dei pezzi di agnello tagliati mentre se lo spezzatino di agnello si accompagna con spezie, pomodori e riso avrete ordinato un machboos.
Una sorta di piadina arrotolata, farcita con carne (di agnello o di pollo), verdure, formaggi, patatine fritte compone il shawarma, una sorta di panino stile McDonald’s in versione araba che troverete in vendita a ogni manifestazione sportiva o di intrattenimento. A renderlo ancora più sfizioso ci penseranno le salsine di accompagnamento (come la tabouli, ad esempio); mentre se siete vegetariani farà al caso vostro il tabbouleh, una insalata molto fresca composta da bulgur, cetrioli, pomodori, cipolle e prezzemolo tritato, cosparsa di succo di limone e menta fresca.
Per colazione, gli arabi sono soliti consumare del pane farcito o con zafferano, zucchero e acqua (khabeesah) o con miele e sciroppo di datteri (mohalla).
Il cammello farcito è uno dei piatti delle grandi feste, riservato ad esempio per i matrimoni quando si è soliti consumare anche l’Harees, piatto fatto di carne cotta in una sorta di zuppa di chicchi di grano.
Scopri di più sui ristoranti di Dubai.
Consigli utili e sicurezza
L’Islam è la religione ufficiale di Dubai e, pertanto, la vita quotidiana è permeata dai principi islamici a cui noi turisti occidentali dobbiamo adeguarci.
È vietata qualsiasi manifestazione (scritta, verbale…) che contrasti l’Islam o che esprima critiche verso le più influenti famiglie locali; è poi d’obbligo conformare il nostro comportamento alle loro regole, fra cui il divieto di mangiare in pubblico – dall’alba al tramonto – durante il Ramadan.
Altre regole molto diverse dalle nostre riguardano l’alcool e le droghe: a Dubai è permesso bere alcol solo nei locali e nei bar, mai nei luoghi pubblici, e solo in quantità moderate; è vietato anche introdurre sostanze stupefacenti o alcoliche nel Paese: all’aeroporto i bagagli vengono monitorati dagli scanner, quindi ci sono pochi margini di riuscire a passare indenni la dogana se in possesso di sostanze illegali.
È bene anche ricordare che le effusioni in pubblico non sono ben accette a Dubai: spesso si legge che, per un bacio, si rischia di finire in tribunale e ricevere una condanna per atti osceni; teoricamente è possibile, ma la mentalità negli Emirati Arabi e, soprattutto a Dubai, è molto più aperta ed elastica che in altri Paesi islamici.
Anche in tema di adulterio e omosessualità, le cose sono più delicate che da noi: oltre a evitare manifestazioni di affetto in pubblico, secondo la legge sarebbe meglio non palesare la propria relazione adultera in pubblico, ma difficilmente vi chiederanno i documenti del matrimonio in albergo. Inoltre, è sconsigliato vestirsi in maniera opposta a quella del proprio genere per non avere problemi.
Per le donne, un dress code morigerato è assolutamente consigliato: gonne sopra il ginocchio e scollature sono in linea di massima controindicate. Inoltre, nelle spiagge così come nelle piscine d’albergo è ammesso i bikini, ma mai il topless. Tuttavia, anche per gli uomini è bene ricordare che non è ammesso girare in città a dorso nudo e che, in generale, le infradito possono non essere ammesse in tutti i luoghi pubblici.
Per quanto riguarda la sicurezza, Dubai è una città che vanta un livello di sicurezza elevato: non ci sono rivolte, manifestazioni di violenza e nemmeno attentati terroristici, nonostante la sua posizione centrale nei Paesi arabi.
Tuttavia, come in ogni posto del mondo, non mancano piccoli furti: è utile ricordare di tenere al sicuro portafogli e altri oggetti di valore nelle zone più frequentate, come Deira, di evitare le zone a rischio criminalità in tarda serata e di stare in guardia da eventuali truffatori, sia di strada che in colletti bianchi. Questi ultimi sono abbastanza diffusi sia in ambito immobiliare che di viaggio; anche negli shopping mall può capitare di incontrare rappresentanti di agenzie di viaggio che – dopo avervi fatto compilare moduli con molti dati sensibili, inclusi quelli bancari – vi promettono vincite di premi speciali. In realtà si tratta di truffe più o meno celate, volte solo ad acquisire i vostri dati e a vendervi pacchetti turistici.
In generale, tuttavia, gli Emirati Arabi hanno un livello di criminalità molto basso, grazie a un sistema giudiziario efficiente.
La circolazione stradale è piuttosto caotica, quindi, è bene attenersi scrupolosamente – anche da pedoni – alle regole del Codice della Strada e attraversare solo sulle strisce pedonali; in autostrada, meglio tenere la prima corsia libera a destra, in caso di malintesi al volante è meglio evitare di perdere la pazienza e lasciarsi andare a gesti non consoni o male parole alla guida, in quanto possono costarci piuttosto caro, portandoci fino alla reclusione. Prima di noleggiare un’auto può essere utile ricordare che qui la guida è abbastanza convulsa e chiederci se saremo in grado di sopportare il loro stile di guida, non proprio ortodosso.
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